Massimo Giorgetti e cc tapis x Fondazione Franco Albini, Galleria Ordet, via Adige 17, Milano, dall’8 al 12 ottobre.

di Domenico Costantini

Massimo Giorgetti ph. Simon171

C’è un ritmo che attraversa il tempo e lo spazio, una danza di linee curve che si snodano dalla Milano del razionalismo al cuore pulsante della riviera romagnola. È qui, tra l’eco degli ombrelloni e il simbolismo di un corrimano metropolitano, che Massimo Giorgetti si avventura in un viaggio di ritorno, un’andata senza arrivo. Franco Albini, l’urbanista che ha tracciato percorsi invisibili tra forma e funzione, diventa la bussola che orienta un progetto visionario.
Per cc-tapis e Fondazione Franco Albini, Giorgetti ha catturato l’essenza del transito: il passaggio tra stazioni, la sospensione tra la folla e l’individuo. Il tappeto non è più solo struttura e ordito, ma mappa sensoriale di andirivieni, dove ogni filo nasconde una storia, ogni nodo un ricordo. È nei dettagli che si cela il dialogo: un ombrellone appena accennato che si piega al vento, un corrimano lucido, eternamente afferrato da mani sconosciute. Questi elementi diventano metafore sottili di un percorso che lega Milano a Rimini, tradizione e innovazione, passato e futuro.
Le linee curve di Albini, progettate per dirigere il fluire umano nelle viscere della città, si trasformano nelle mani di Giorgetti in una riflessione sul viaggio stesso. Le tonalità contrastanti dei tappeti, dai colori audaci ai grigi urbani, non sono altro che frammenti di una geografia interiore, uno specchio di chi va e chi viene, di quello che lascia una traccia e di ciò che si dissolve come sabbia tra le dita.
Così come Albini ha disegnato corrimani che guidano senza imporre, Giorgetti gioca con il dualismo tra la metropoli e la sua memoria personale. I pattern, diversi per dimensioni e cromie, rimandano a uno spazio che si fa fluido, un luogo di incontro e scontro tra elementi tipografici della città e memorie estive sulla costa. È una meditazione sulla soglia: quella tra l’archivio e la creazione contemporanea, tra il ricordo e l’oblio, tra Milano e Rimini, tra ciò che è passato e ciò che rimane.
Ogni tappeto, ogni arazzo è un invito a riflettere non solo sul design, ma sulla nostra stessa esistenza in transito. Cosa portiamo con noi? Cosa lasciamo alle nostre spalle? E, soprattutto, cosa scegliamo di tramandare? Giorgetti non dà risposte, ma invita a perdersi nelle trame del viaggio.

Installation view cc-tapis e Massimo Giorgetti x Fondazione Franco Albini. Galleria Ordrdet. ph. Simon171