Gli yacht firmati dal cantiere navale Baglietto sono una perfetta sintesi di tecnologia, estetica, sostenibilità

Words GIANMARCO GRONCHI

 

Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci, Marco Polo… Italiani popolo di santi, poeti, ma anche viaggiatori. Dagli esploratori dei secoli passati, fino ai migranti che nel Novecento lasciavano la Penisola per cercare fortuna in America. La storia d’Italia è sempre stata segnata dalla presenza del mare. Un mare che di speranza e di ambizione, ma, a volte, anche un mare di sconfitta e disperazione. Ad ogni modo, una presenza costante nella cultura del nostro paese e nelle vite di molti italiani. Di certo, tradizionalmente l’Italia ha sempre saputo distinguersi quando si parla di imbarcazioni. Dagli antichi cantieri genovesi, fino alle eccellenze italiane di Luna Rossa o dell’Amerigo Vespucci, che ancora oggi solca le onde. È questa la tradizione che il cantiere navale Baglietto festeggia nel 2024, celebrando l’anniversario dei suoi 170 anni. Istituzione nel mondo della costruzione navale di lusso, Baglietto ha radici che risalgono al 1854 e si è affermato come pioniere nella realizzazione di imbarcazioni eccezionali e megayacht su misura. Nel tempo, Baglietto è sinonimo di eccellenza artigianale e innovazione tecnologica. Oltre a distinguersi nel campo delle costruzioni civili, l’azienda, con le sue sedi strategiche a La Spezia e Carrara, ha anche fatto progressi nell’ambito delle imbarcazioni militari, attraverso il marchio Baglietto Navy. In questo contesto di crescita e innovazione, Baglietto si erge come un faro di eccellenza nel panorama internazionale della costruzione navale di lusso, anticipando le sfide del futuro con impegno, maestria e una visione senza compromessi della perfezione. La grande crescita di Baglietto non deve stupire. A fianco di una cura dei dettagli e di un’attenzione alla qualità e all’eccellenza senza compromessi, la nuova conduzione degli antichi cantieri Baglietto è stata affidata a una personalità indiscussa, l’amministratore delegato Diego Michele Deprati. Classe 1963, Deprati si è formato presso l’Accademia Navale nel 1984, dove si distingue come ufficiale del Corpo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana.

BAGLIETTO T52, DESIGN FRANCESCO PASZKOWSKI. FOTO ©MAURIZIO PARADISI
BAGLIETTO T52, DESIGN FRANCESCO PASZKOWSKI. FOTO ©MAURIZIO PARADISI

Nei successivi anni, Deprati si impegna attivamente in missioni internazionali di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Mar Rosso. Dopo aver lasciato volontariamente la Marina Militare, Deprati entra a far parte dell’impresa navale Mondo S.p.A. a Gallo d’Alba (CN), dove assume il ruolo di Funzionario Tecnico con responsabilità di gestione dei progetti per la costruzione di yacht in materiali compositi e metallici. È a lui, per esempio, che si deve l’espansione e la trasformazione del piccolo cantiere Mondomarine S.p.A. in uno stabilimento che costruisce yacht. Nel 2012, la svolta definitiva: il Gruppo Gavio gli conferisce il mandato di rilanciare lo storico marchio Baglietto. Parallelamente, assume il comando di CCN – Cerri Cantieri Navali a Marina di Carrara, anch’esso parte del Gruppo Gavio, sovraintendendo alla sua espansione e crescita. Sotto la sua guida, l’azienda realizza il primo yacht ibrido in Italia, in grado di ottenere la prestigiosa certificazione “Hybrid” da parte del Lloyd’s Register of Shipping. È proprio Deprati, in una recente intervista, a confermare il successo del marchio Baglietto, che si proietta nel 2024 con ottimismo. I numeri parlano chiaro: un portafoglio di ordini che si estende fino al 2027, con un valore complessivo che sfiora i 500 milioni di euro. Questa cifra include non solo la produzione di yacht di lusso, ma anche la divisione Baglietto Navy e Bertram, quest’ultimo un altro marchio storico acquisito con successo dal Gruppo Gavio. Il valore della produzione di Baglietto supera i 100 milioni di euro, un risultato che testimonia la solidità e la competitività dell’azienda nel contesto internazionale della costruzione navale. Deprati, con il suo caratteristico spirito positivo, guarda avanti con fiducia, dichiarando: “Contiamo di registrare una crescita ulteriore del 20%-30% tra il 2023 e il 2024.” Il contesto attuale, caratterizzato da una domanda crescente nel settore nautico di lusso e da una forte reputazione del “Made in Italy” nel mondo, offre a Baglietto l’opportunità di brillare sul palcoscenico internazionale. Nello specifico, l’azienda italiana sta riuscendo nell’impresa di imporsi in un settore sempre competitivo grazie alla ricerca e all’innovazione in campo di energie rinnovabili e sostenibilità. A conferma di ciò, nel 2023 Baglietto ha lanciato il progetto Bzero, presentando gli sviluppi rivoluzionari nell’ambito delle nuove energie sostenibili per il settore navale. In un mondo in rapido mutamento, il progetto Bzero segna un passo importante nell’impegno del cantiere verso il raggiungimento delle zero emissioni, consolidando ulteriormente la sua posizione come icona internazionale nello yachting di lusso. Il progetto Bzero (B Raised To Zero), presentato in anteprima a Montecarlo nel 2022 e frutto di anni di ricerche e di investimenti, propone l’utilizzo dell’idrogeno verde come fonte di energia sostenibile. Oggi, il cantiere ha realizzato il prototipo del sistema, destinato all’installazione ottimizzata sulle imbarcazioni Baglietto con una lunghezza superiore ai 50 metri. Il prototipo sarà utilizzato per sviluppare le procedure operative, ottimizzare gli aspetti tecnici e ottenere le certificazioni navali necessarie per l’uso del sistema a bordo degli yacht, compresa la ricarica di idrogeno sia in modo autonomo che da fonti esterne. Deprati, AD di Baglietto, ha commentato l’importanza del progetto Bzero, affermando: “Il progetto Bzero conferma la visione pionieristica di Baglietto e il suo forte coinvolgimento per una nautica sempre più sostenibile e green. La Power Station BZero presentata quest’anno è la nostra promessa mantenuta.  Deprati ha sottolineato l’impegno di Baglietto per una nautica all’avanguardia, contribuendo al processo di trasformazione energetica e rispettando l’ambiente marino.

BAGLIETTO T52, DESIGN FRANCESCO PASZKOWSKI. FOTO ©MAURIZIO PARADISI
BAGLIETTO T52, DESIGN FRANCESCO PASZKOWSKI. FOTO ©MAURIZIO PARADISI

Il sistema Bzero, che mira ad aumentare l’autonomia elettrica delle imbarcazioni in modalità zero emissioni, prevede l’integrazione di una tecnologia fuel cell a idrogeno su una piattaforma ibrida o diesel-elettrica. La particolarità del sistema di stoccaggio consiste nell’uso di idruri metallici per intrappolare l’idrogeno in forma solida, sicura e a bassa pressione. Con questo sistema, Baglietto si propone di offrire un’alternativa sostenibile e innovativa, con un modulo di produzione di idrogeno alimentato da fonti rinnovabili, consentendo una navigazione più lunga a zero emissioni. Fabio Ermetto, Direttore Commerciale di Baglietto, ha evidenziato il potenziale del sistema, prevedendo zero emissioni fino a 75 ore all’ancora e una navigazione di 120 miglia nautiche a 7 nodi. Questo però non vuol dire che vi sia una mancanza di attenzione al design e all’estetica. Al contrario, la ricerca di Baglietto in questi campi rimane senza compromessi, garantendo l’eccellenza in ogni dettaglio. Merito anche della collaborazione consolidata con designer di spicco nel mondo del design e della progettazione nautica come Francesco Paszkowski, che ha realizzato la linea T e la linea FAST, o Stefano Vafiadis, che disegna la linea DOM. L’attenzione per i dettagli porta a risultati come lo scafo 10238, primo esemplare della linea T52, varato lo scorso anno. La caratteristica distintiva di questo T52 è il suo sistema di propulsione ibrida, una scelta audace che evidenzia l’impegno di Baglietto verso l’innovazione e la sostenibilità ambientale. L’autonomia con la modalità diesel-elettrico può estendersi fino a 7.600 miglia nautiche, con la possibilità di ormeggiare all’ancora per un massimo di 10 ore solo con l’energia delle batterie. Il design sofisticato dello scafo, curato come detto da Paszkowski, rievoca gli elementi classici in acciaio della tradizione Baglietto, mantenendo al contempo un’estetica contemporanea e unica. Le linee eleganti e i dettagli moderni del T52 riflettono la maestria del design italiano nel campo delle imbarcazioni di lusso. “È un momento che aspettavamo da tempo”, ha commentato Fabio Ermetto, CCO di Baglietto in occasione del varo del primo scafo T52. “Vedere scendere in mare una nostra imbarcazione è sempre una grande emozione, ma per la prima c’è sempre un pizzico di eccitazione in più. Lo scafo 10238 è uno yacht che segna una tappa determinante nel percorso del nostro cantiere anche in termini di ricerca e sviluppo: è infatti anche il primo della linea con motorizzazione ibrida. Un percorso verso una nautica sostenibile che il cantiere sta portando avanti con ferma convinzione.” Oltre alle innovazioni tecnologiche, il T52 presenta caratteristiche uniche che rispondono alle esigenze del mercato attuale. Il beach club a poppa su tre livelli, ormai diventato un marchio di fabbrica di Baglietto, offre un’esperienza di contatto con il mare senza precedenti. La piscina, con una chiusura a scomparsa, si integra perfettamente nel design, ampliando lo spazio del ponte quando non è in uso. Le finestrature a tutta altezza e apribili su tre lati del ponte superiore creano una zona lounge all’aperto, offrendo agli ospiti un’esperienza di navigazione senza eguali. Il ponte sole di circa 24 metri, un’icona dello stile Baglietto, completa l’estetica distintiva dell’imbarcazione, confermando la tradizione di eleganza e prestigio delle imbarcazioni dislocanti del marchio. Ancora una volta, Baglietto si conferma in grado di coniugare bellezza e performance tecnica, sostenibilità ambientale con un’estetica raffinata e all’avanguardia. Gli yacht di Baglietto sembrano davvero essere le imbarcazioni del domani. E quindi, non possiamo far altro che puntare la poppa verso il futuro.

BAGLIETTO DOM 133, DESIGN STEFANO VAFIADIS
BAGLIETTO DOM 133, DESIGN STEFANO VAFIADIS

“IL PROGETTO BZERO (B RAISED TO ZERO), PRESENTATO IN ANTEPRIMA A MONTECARLO NEL 2022 E FRUTTO DI ANNI DI RICERCHE E DI INVESTIMENTI, PROPONE L’UTILIZZO DELL’IDROGENO VERDE COME FONTE DI ENERGIA SOSTENIBILE.”

My favorite things: watches and jewellery – POWER & PRESTIGE issue #3