Come ti trasformo un pezzo di spugna nell’operazione di marketing meglio riuscita dell’ultimo mese
Words DOMENICO CASORIA
Confesso che appena ho letto della nuova provocazione di Balenciaga mi è subito venuto in mente “L’arte della guerra” di Sun Tzu e in un battibaleno Avenue George V si è trasformata nel pantano meglio arredato del mondo. Sebbene la gonna a portafoglio di Balenciaga ricavata da un telo spugna da bagno e venduta a 1,000 $, abbia scandalizzato chi pensa che il periodo storico sia poco adatto a tali provocazioni, bisogna riconoscere il genio sempre più sottile di chi inizia una battaglia che sa di poter vincere. E’ il caso di Demna Gvasalia, che dopo il disastro della campagna delle borse-pupazzo sadomaso messe in mano ai bambini, le Crocs col tacco al limite di un infarto o il sacchetto di patatine spacciato per borsa durante la sfilata nella pozza di fango, risorge dalla ceneri e lancia la provocazione più stridente di tutte, nel momento in cui l’industria della moda si è avviluppata su-ormai-chiamiamo- tutto-quiet-luxury. Il genio di Gvasalia più che nell’oggetto in sè, che diciamocelo, è banale e anche poco conforme all’idea di lusso, risiede nella capacità di combattere una guerra senza combatterla. Prima di lanciare la Gonna Towel, nella base operativa di Balenciaga sapevano che la proposta avrebbe fatto discutere – con annesse GIF, meme, signora mia come si può pensare di fare una cosa del genere in questo periodo? – e controproposte come quella di IKEA, che sbeffeggiando la gonna e proponendone una versione low cost da 18 €, ci è cascata con tutti i piedi. Il brand francese ha colto il momento giusto e ha lanciato un prodotto spartiacque che venderà pochissimo ma che è subito diventato trend topic. In verità, il piano d’attacco di Gvasalia si distacca, almeno in un punto, da quello del generale e filosofo cinese. Demna è infatti avvezzo alle provocazioni, e anzi ci sguazza come se fossero le acque cristalline di un’isola nel Mar delle Antille e il team che si è costruito è lo stesso che ha fatto e disfatto finora. In parole povere, Gvasalia lancia l’esca e aspetta che tutti abbocchino, nel frastuono generale. La maison ha fino in fondo capito quali sono i punti deboli e ha deciso di nasconderli, continuando su una linea che paga, almeno in termini di visibilità. Vero è che la gonna fa parte di uno dei look della Resort collection 2024 che, rispetto a tutto il resto, è passata in secondo piano. Ed è anche vero che se parliamo di una moda attenta alle esigenze del mondo, un pezzo di spugna che costa 1,000 $ è uno schiaffo alla miseria. Il vero punto è che questa battaglia è persa dal principio, da quando cioè la moda ha venduto l’anima al diavolo, vestendo i ricchi come troppo ricchi, e i poveri come poco ricchi, ed è ormai tardi per rimuginare. Demna Gvasalia ha capito benissimo di essere l’impero alla fine della decadenza, senza vie alternative, e si è lanciato nell’ennesima manovra diversiva alla fine della gloria. Come i generali di alto grado. O i giullari di corte. Se non puoi uscire dal tunnel, arredalo.
Chi è interessato a preordinare il pezzo può visitare il sito di Balenciaga.