Il Labirinto della Masone celebra i cento anni della nascita di Calvino con la mostra DESTINI INCROCIATI. Italo Calvino e Franco Maria Ricci a cura di Pietro Mercogliano e Cesare Dal Pane ed allestita da Maddalena Casalis, un’esposizione che ripercorre e indaga il rapporto lavorativo e personale che intercorse tra l’editore e il grande scrittore Italo Calvino

Era il 1969 quando Franco Maria Ricci pubblicò per la prima volta Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino nel prezioso volume Tarocchi. Nella nota finale al volume Einaudi, uscito pochi anni dopo con l’aggiunta della seconda parte, La taverna dei destini incrociati è lo stesso Calvino a dichiarare che fu proprio l’editore parmense a convincerlo a procedere nell’iniziativa editoriale, alla quale aveva quasi rinunciato.

Nella biblioteca del Labirinto della Masone, che prende proprio il nome di Sala Calvino, a testimonianza dell’amicizia e della stima che legava i due protagonisti, la mostra si compone dei lavori che li videro collaborare nel corso degli anni: dalle copertine dei libri e delle riviste, ai dattiloscritti originali delle opere a firma di Italo Calvino. Accanto a questi, trovano spazio lettere autografe, video, fotografie e documenti che testimoniano il profondo legame personale che unì Ricci e Calvino in oltre vent’anni di amicizia. Preludio alla mostra è la sala del Codex Seraphinianus, cui Calvino dedicò un articolo nel primo numero della rivista FMR, poi comparso come introduzione alla seconda edizione Ricci del Codex Seraphinianus, quella del 1992.

Calvino

Chiude la mostra una videoproiezione che dà spazio alla testimonianza del premio Nobel per la letteratura, Orhan Pamuk. Proprio quest’anno lo scrittore turco ha inaugurato per la rivista FMR il suo racconto a puntate “Il signor PA va al museo”: nel suo girovagare tra i musei del mondo, il Signor PA è di non poco debitore al Palomar calviniano, proseguendo di fatto tra le pagine di FMR le sue peregrinazioni. Alla mostra è associata una pubblicazione, una chicca della collana “Il Labirinto Scritto”, che contiene la trascrizione di tutte le principali lettere scambiate tra Calvino e Ricci e diversi altri documenti; l’introduzione è affidata a Giovanni Mariotti, memoria storica della casa editrice, che ricevette dalle mani di Calvino l’originale del Castello dei destini incrociati.